
Il progetto “La Casa nel Parco” propone soluzioni per l’e-health come applicazione di tecnologie ICT oltre lo stato dell’arte nella gestione dei processi sanitari, nella telemedicina e telemonitoraggio, allo scopo di supportare l’accessibilità e interoperabilità delle informazioni e dei servizi sanitari, il decentramento della cura, la razionalizzazione delle risorse ed il miglioramento dei percorsi assistenziali.
Il focus principale del progetto è l’ospedalizzazione a domicilio (OAD) nel contesto del futuro prossimo dei due Parchi della Salute e della Ricerca e dell’Innovazione di Torino e di Novara. L’opportunità di lavorare e sviluppare tecnologie di avanguardia per due futuri grandi ospedali ad alta intensità, permette di ripensare il modello OAD già dalla fase di progettazione degli ospedali e dei loro processi e percorsi clinici e di contestualizzarlo nel sistema dei servizi sanitari del territorio.
Gli obiettivi del progetto “La Casa nel Parco” sono:
l’aumento del livello di qualità della vita del paziente ottenuto tramite il rispetto della sua autonomia e la promozione della sua indipendenza nelle fasi post-acuzie, oltre che della sua riabilitazione attuata con un ricovero a casa.
il miglioramento dei processi di assistenza da parte del personale sanitario e dei familiari, attraverso un design partecipativo e strumenti di simulazione
la sostenibilità dei costi dei servizi sanitari e di assistenza sociale, anche attraverso la significativa riduzione dei tempi di degenza in ospedale e l’efficacia del recupero funzionale.
l’accettabilità e la legittimità del modello dal punto di vista giuridico e bioetico.
il sistematico controllo clinico del paziente ottenuto grazie all’interazione continua che, a prescindere dal luogo in cui si trova (sia esso reparto ospedaliero o abitazione), è resa possibile attraverso il monitoraggio costante e la gestione dei dati e delle informazioni (che può continuare anche dopo le dimissioni). Questo controllo assicura al paziente sul piano clinico i più adeguati (elevati) standard di cura e di assistenza e garantisce sul piano etico la tutela delle scelte autonome prese nel tempo
la valutazione dell’efficacia clinica dell’OAD e l’ottimizzazione dei nuovi percorsi clinici, creando una base di Big Data in ambito clinico grazie ai sensori connessi ad internet ed analizzandoli con tecniche di Intelligenza Artificiale e Data Analysis.

Il progetto “La Casa nel Parco” avrà quindi un approccio interdisciplinare basato su una visione human-centered, realizzato grazie ad un insieme di tecnologie di avanguardia, per supportare l’autonomia del paziente a prendersi cura di sé ed al tempo stesso dare la possibilità di gestire il rapporto con i medici, tenendo in alta considerazione la sostenibilità della soluzione complessiva. Si manterrà il rapporto umano tra paziente, familiari e medici e si faciliterà la smedicalizzazione del paziente con la chiusura della cartella clinica ed il successivo passaggio ai servizi di supporto e monitoraggio, sostenendolo nella prevenzione non sanitaria e nel seguire uno stile di vita adeguato. Ciò assicurerà un reinserimento del paziente nella vita quotidiana affinché sia una vita in sicurezza.
Per raggiungere questi obiettivi verranno utilizzate tecnologie oltre lo stato dell’arte: dall’Intelligenza Artificiale all’Internet of Things, dal Business Process Management (BPM) a social network per permettere la partecipazione degli stakeholder alla progettazione dell’ospedale e dei servizi.
Il paternariato è formato da due grandi imprese (Consoft Sistemi e Santer Reply), da 14 PMI, due Atenei (Università e Politecnico di Torino con 8 dipartimenti dall’informatica all’ingegneria edile, dal diritto e filosofia alla medicina e farmacia ) e di due enti di ricerca privati di eccellenza (Collegio Carlo Alberto e Fondazione ISI), oltre che a 4 ospedali (Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Ospedale San Luigi di Orbassano, Fondazione Don Gnocchi a Torino), con esperienza nel campo OAD e nel campo della riabilitazione a domicilio, come end user, in modo da dimostrare l’applicabilità concreta delle ricerche e delle innovazioni.
Il progetto, il cui budget rilevante supera gli 11 milioni di Euro, copre quindi più territori della regione (Torino, Novara e Orbassano). Sostiene la ricerca industriale e l’innovazione nelle tecnologie tramite lo scambio di conoscenze e competenze tra imprese (26% GI, 36% PMI), organismi di ricerca (28%) e aziende ospedaliere (10%). Favorisce le ricadute sul territorio e la crescita dell'occupazione portando in Piemonte aziende e tecnologie fuori regione e incrementa la formazione di 18 nuovi ricercatori industriali nei campi della Salute e Benessere, attraverso un Master in alto apprendistato in Artificial Intelligence e sanità.
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